Viaggi

alla ricerca del navigatore

Diciamocelo, forse io penso che questa mia storia vi potrà sembrare già e fin da subito in sé e per sé una roba e una cosa tanto ma tanto assurda, e invece è così. Mi ero giunto a perdere in giro il mio navigatore satellitare, tanto che avrei avuto bisogno di un nuovo navigatore per orientarmi e ritrovare quello vecchio, sperso là e qua in giro per la casa. O magari come penso lo ho lasciato da qualche parte e non me lo ricordo eh, chissà mai. So solo che mi sono incazzato parecchio con me stesso; ma ormai il danno era fatto, e dunque ho dovuto in qualche modo pur rimediare.

Da questo punto di vista, allora, io ho deciso di prenderne uno nuovo, però dobbiamo anche dire che mi ero parecchio affezionato a quello vecchio. Voi magari conoscete la sfida infinita nel mondo dei navigatori satellitari, che è poi quella tra la azienda olandese Tom Tom e la azienda svizzera Garmin. Io penso che non ce ne sia mica una che sia poi tanto migliore di quell’altra, ma che piuttosto uno ci si affeziona più allo stile grafico e al funzionamento di questo o di questo altro modello invece delle diverse case.

E allora io ho deciso di cercare un modello della stessa casa di produzione di quello che avevo prima (e che non sto qua a dirvi quale fosse); però insomma, sia ben chiaro, che già che devo comprarne uno nuovo e dunque devo fare una spesa nuova, mi sono comperato il modello più aggiornato, dovendo comunque spendere dei soldi insomma. Io penso allora di avere fatto la scelta giusta, e vedremo se il tempo e i tanti viaggi che io farò con questo mio nuovo navigatore gps mi daranno o no ragione.

I mille test sulla strada

Da questo punto di vista, e questo in specie quando si tratta di strumenti di questo tipo, è proprio la prova in pratica che vi può dire se avete fatto la scelta giusta. E io devo dire che fino a ora mi ci sto trovando davvero ma davvero bene col mio nuovo modello di navigatore satellitare, tanto che se dovessi prenderne uno oggi, sono proprio ben sicuro che andrei a riconfermare la mia scelta, e comprerei ancora questo stesso modello. Basta un po’ di sana ricerca di informazioni su internet, che si trovano tutti i consigli migliori!

un trolley rivoluziona le mie vacanze

Sono a dir poco sicura che le mie prossime vacanze saranno a dir poco uno spettacolo visto che ho appena acquistato la mia nuova valigia trolley da internet e questa sta per arrivarmi. Insomma, che io sappia e in base a quanto mi è stato detto dalla pagina di resoconto della spedizione la mia nuova valigia trolley dovrebbe arrivare tra poco, probabilmente domani o dopodomani al massimo. E beh, fatto sta che con questa sono del tutto sicura che i miei prossimi viaggi saranno alla insegna della comodità e della leggerezza.

Ma al contempo io penso che non sia per nulla possibile arrivare a dire che questa possa rivoluzionarmi la vita: insomma, tale rivoluzione troverà il proprio senso, e questo è a dir poco chiaro, nel momento stesso in cui si riconoscerà da parte mia come il tutto possa fare un ruolo non solo nuovo, ma anzi e invece anche e pure del tipo di una lettura diametralmente opposta. E in questo senso io penso che pure voi potete cogliere in sé e per sé e fin da subito il nucleo del mio discorso. Volete allora seguirmi ora e qui nel mio ragionamento?

Da questo punto di vista e dunque da una prospettiva che io direi essere di rilettura del ruolo di queste valigie, potremmo dire che la possibilità di utilizzare tale oggetto entro più ambienti è tale da accrescerne e non di poco la utilità; e in effetti, io dico, se un unico e solo oggetto posso usarlo sia per un certo scopo che anche e pure per un altro che è invece diverso, è allora ben chiaro che in questo modo avrò ottenuto più effetti con una unica e sola spesa. E questo significa senza ombra di dubbio che una simile posizione ha per effetto un sostanziale risparmio.

Il risparmio nel ruolo della multi funzione

Qui il concetto io credo è quanto mai semplice e funzionale: se un unico e solo oggetto ha la capacità di adempiere a due o più ruoli, è chiaro che tu sarai tenuto ad acquistare ben e molti meno oggetti per poter ottenere tutti quei ruoli. Questo significa allora che ti sarà sufficiente procedere a una sola e unica spesa, il che io credo che in periodi di crisi possa essere quello che io chiamerei un vero e proprio toccasana per il proprio portafogli.

mito della bici pieghevole

Ammettiamolo, su: la bici pieghevole è una di quelle comodità che un po’ tutti abbiamo sentito di cui parlare e che un po’ tutti abbiamo più o meno sognato di avere per provarla e per decidere poi se comprarla o no. E allora ecco un po’ qui che cosa ci tocca fare e o sentire per provare questa tanto sentita bici pieghevole per capire anche e pure un po’ se ne valga la pena di spendere questi quattro soldi per comprarla oppure no.

E ancora siamo qui a discutere comunque di quanto possa essere bello cavalcare questa leggera e silenziosa mezzo di locomozione, che ti offre tutto in un colpo solo, a dir poco eccezionale, non credete anche voi? Io fossi in voi ci farei anche e pure più di un pensiero qui a farmi avanti per comprare una di queste nuove bici pieghevoli, anche e pure perché in rete si trovano tante belle promozioni e anche tanti begli sconti di cui non si può fare oramai a meno oggi giorno, e di cui dunque vi conviene approfittare!

Ma se poi voi doveste avere pure e anche riguardo al risparmio di denaro che una bici pieghevole vi può portare, non potrete fare a meno di andare a controllarne i costi. E che sia ben chiaro pure e poi eh, che io vi dico qui che tutto quello che andate a risparmiare di benzina poi ve lo portate a casa e ci comprate qualcosa di altro, che sia da mangiare, o da vestire, o di computer o di giochi o chissà cosa di altro. Poi lo decidete voi cosa ci volete fare con i soldi che voi andate a risparmiare, o no?

La comodità delle due ruote

E poi pensateci pure, o no? Già le due ruote sono di per sé comode: le puoi lasciare ovunque, no problemi di parcheggi, no problemi di trasporto, e pure se è pieghevole è anche e ancora più comoda, o no? E quindi io credo che tali e queste ragioni vi siano già e pure fin da ora ben chiare anche senza dover qui procedere verso una scelta in un senso o in un altro e che possa essere già e pure definitiva. Eh no, non è così!

Però dovete anche riflettere sulla bontà di una scelta ecologica che può aiutare tutti, da oggi fino anche e pure alle future generazioni.

a spasso per teatri

Chi potrebbe mai mettere in dubbio che sia un’idea allettante l’abbonamento a un singolo teatro? Per di più nel caso in cui voi viviate in zona Milano e possiate iscrivervi a teatri come gli Arcimboldi, o la Scala. D’altronde, è nel viaggio la scoperta. E se questo vale per molti aspetti della nostra vita, la scuola, la cultura, lo sport e chi più ne ha più ne metta, c’è anche l’arte tra quegli elementi della nostra esistenza che trova nel viaggio, nello spostamento continuo tra i Paesi che costituiscono il nostro meraviglioso pianete, un’espansione universale, una potenza ispirativa incommensurabile. Noi lo facciamo spesso! Quando andiamo in vacanza, e se siamo fortunati tanto da riuscire a farlo in gruppo, ci spulciamo sempre le locandine e i programmi dei teatri della zona.

Oppure, qualche volta si può anche ragionare in questo modo, si organizza un bel week end fuori porta in un posto in cui scopriamo che si terrà uno spettacolo teatrale particolarmente interessante. Boom: lo vedi, prenoti, ci vai. Senza troppi pensieri per la testa (certo, se le nostre economie lo permettono!), si gira e si scopre, e così si impara e poi si importa. E quanto sarebbe bello potersi godere gli spettacoli dialettali di tutta Italia? In un Paese come il nostro, che vede sul suo territorio una varietà incredibile di dialetti, ogni spettacolo teatrale locale può essere un momento di cultura inaspettato: scoprire un umorismo nuovo, una cultura nuova! Battute, situazioni, sketch che solo lì puoi trovare. Peccato che molti dialetti non possono essere veramente compresi se non sei della zona.

Mi è capitato, ve lo dico, di vedere uno spettacolino di un comico in Sicilia, un’estate di ormai tante estati fa. Non ci capii una singola, benedetta parola: ridevo quando ridevano gli altri, quasi travolta più dalla gestualità esaltata del comico che non dalle sue parole. Magari ogni tanto faceva ridere la stessa musicalità delle parole, così come conseguivano le une alle altre, ma al contempo lo stesso senso generale della scena mi sfuggiva sempre. Si parlava di marito e moglie? Si parlava di vigili? Si parlava di avvocati? Boh! Sinceramente, boh! Un ragazzo lì di fianco a me, vedendomi visibilmente in estrema difficoltà, provò anche ogni tanto ad aiutarmi: magari mi traduceva certe battute, mi lasciava intuire il contesto. Però insomma, questo non è vivere il teatro, ma recepirlo: ci si perde, ed è sempre un gran dispiacere.

Cosa si dovrebbe fare, allora? Viaggiare, certo, e stare attenti alla lingua in cui sarà recitato lo spettacolo. E se siete così fortunati da conoscere qualche dialetto locale, anche lontano magari dal luogo in cui abitualmente vivete, fiondatevi e guardatevi uno spettacolo teatrale locale. Vi aiuterà a comprendere di più la società del luogo, le sue manie, le sue abitudini, le sue situazioni comiche tutte particolari. È un’occasione imperdibile, simbolo della capacità tutta sua dell’arte di unire e far condividere alle persone, che pure non si conoscano, che pure vivano lontane, la loro propria cultura. Imperdibile!